lunedì 1 aprile 2013

CHIUDO GLI OCCHI

Fuori piove, chiudo gli occhi per un istante.

Mi vedo ragazzina, ho 14 anni, e sono sul pullman che da scuola mi porta verso casa. Nonna Angela mi starà sicuramente aspettando affacciata dal balcone della cucina, e mentre guardo fuori dal finestrino, vedo le foglie degli alberi rosse e gialle, è già finita l’estate. Mi sento piena di sogni e speranze, ma anche di mille paure e incertezze.

Apro gli occhi e guardo mia figlia Giorgia, seduta sul tappeto della sala che sta cullando il suo peluche. Ha da poco compiuto tre anni. Vorrei vederla per sempre felice… ma la vita è fatta di lacrime e sorrisi, di alti e bassi. La vedrò piangere, per i suoi errori o forse per le sue delusioni, ma potrò insegnarle come si affrontano ed a volte si superano gli ostacoli, potrò suggerirle quale sia la strada giusta da percorrere e potrò farle capire la bellezza di un sorriso. E le insegnerò che le cose desiderate, sognate, attese a lungo, quelle conquistate con la fatica e il sudore sono quelle cose che ti possono far capire l’importanza di un sacrificio. Non potrò darle tutto quello che io non ho avuto, sarebbe uno sbaglio. Non potrò riporre il lei i miei sogni, lei avrà i suoi. Ma ogni errore, ogni delusione e ogni lacrima l’aiuterà a crescere e a diventare una donna responsabile, una donna consapevole dell’importanza di quei valori con la “V maiuscola”… Spero di non scordarmelo mai, neanche quando di fronte ai miei “no” farà di tutto per farmi cambiare idea!

Richiudo gli occhi, sono arrivata alla mia fermata, scendo dal pullman e corro a casa da nonna Angela.

Questo post partecipa al concorso "Quello che le donne non scrivono". 

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